Per un musicista come Giuseppe Tartini, definito “primo violino d'Europa” e “maggiore compositore del suo tempo”, teorico della musica e grande didatta, Venezia fu ineludibile luogo di riferimento nel corso della vita, in parte avventurosa e in parte stanziale. L'esposizione allestita presso il Conservatorio di musica Benedetto Marcello di Venezia invita alla scoperta delle relazioni professionali che il musicista intrattenne in città, indicando i luoghi dove suonò e insegnò, rivelando la rete di rapporti umani che stabilì con aristocratici e religiosi, con allievi e compagni di ventura. Essa restituisce inoltre alcune tracce della sua preziosa produzione musicale manoscritta e a stampa, costituita da musiche strumentali e vocali sacre, da metodi e trattati teorici conservati nelle biblioteche veneziane.