Lo scorso 11 aprile Informest ha offerto al pubblico transfrontaliero un’occasione per riflettere su come le tecnologie digitali possano innovare la fruizione del patrimonio culturale, rendendolo sempre più accessibile e coinvolgente attraverso una serie di visite pomeridiane nell’ambito dell’evento "Oltre i Confini": Esperienze Immersive tra Italia e Slovenia.
La prima tappa dell’iniziativa ha avuto luogo presso il Castello di Gorizia, dove i partecipanti hanno potuto vivere in prima persona l’integrazione tra tradizione e innovazione. Il museo, già punto di riferimento per il territorio, ha mostrato come strumenti immersivi possano arricchire l’esperienza del visitatore e valorizzare i contenuti storici dal tablet, che ha guidato la narrazione lungo il percorso espositivo, ai visori per la realtà aumentata, fino alla sala immersiva che con proiezioni video, suoni, musiche e giochi di luce ricrea scene storiche di battaglia, offrendo un’esperienza coinvolgente e multisensoriale.
La seconda tappa ha condotto i partecipanti presso la Galleria tattile del Goriški muzej, dove è allestita la mostra “L’arte oltre il visibile”, un’esperienza culturale inclusiva e multisensoriale pensata per andare oltre i confini della percezione visiva anche grazie all’uso nelle nuove tecnologie, offrendo la possibilità di vivere l’arte attraverso il tatto, l’olfatto e l’udito. Ogni opera infatti può essere toccata, annusata o ascoltata, permettendo un approccio diretto e profondo, raramente possibile nei musei tradizionali.
L’ultima tappa del percorso ha portato i partecipanti a Miren, al confine tra Italia e Slovenia, per visitare il Minimuseo del confine, il primo dot museum del territorio, che coniuga accessibilità, autonomia e tecnologia, concepito per essere interamente fruibile senza la presenza di personale in loco grazie alla scansione di un QR code all’ingresso. Gli schermi interattivi inclusi nel museo trasmettono interviste e testimonianze delle persone del posto, offrendo uno sguardo autentico sulla storia del confine e sulle vicende delle comunità locali, rendendo visibili e fruibili luoghi e narrazioni che altrimenti rischierebbero di restare invisibili.