Ha suscitato grande interesse e alto gradimento l'iniziativa pilota denominata “Tartini sbagliato”, promossa il 29 giugno 2024 a Trieste in seno al progetto TARTINI BIS come workshop per operatori turistici attivi nell'ambito culturale. Un connubio particolare di musica, storia ed imprenditoria, che si è concretizzato in un programma variegato che ha coinvolto i partecipanti in una serie di attività ispirate in primo luogo alla figura di Giuseppe Tartini, ma anche all'eredità culturale e storica del capoluogo giuliano.
Presentato come una proposta turistico-culturale all'insegna della dualità, il workshop si è svolto in due luoghi, il Conservatorio Tartini e il Museo teatrale Carlo Schmidl, offrendo due momenti musicali e due visite guidate.
Gli operatori turistici hanno potuto innanzitutto visitare la Stanza di Tartini, allestita presso il Conservatorio, in cui sono custoditi vari cimeli tartiniani di estrema unicità e rarità. Successivamente, sono stati invitati seguire il primo intervento musicale caratterizzato da due sonate di Tartini, suonate in maniera “giusta”, ossia con strumenti d'epoca e rispettando una prassi storicamente informata. A deliziare il pubblico sono stati Francesco D’Orazio al violino barocco e Giorgio Tabacco al cembalo.
La serata è poi proseguita al Museo Schmidl, dove agli intervenuti è stata presentata la vita e l'opera di Carlo Schmidl, ha fondato il museo un secolo fa. Editore e collezionista d'arte, nonché esponente della realtà di frontiera, come lo è stato del resto anche Tartini, Schmidl è anche direttamente legato al virtuoso natio di Pirano in quanto ha pubblicato alcune sue edizioni di musiche.
Si tratta di edizioni che però le odierne prassi musicali storicamente informate della musica del Settecento valutano come sbagliate, per cui la seconda parte dell'incontro è stata dedicata al “Tartini sbagliato”. D'Orazio, questa al volta al violino moderno, accompagnato al pianoforte da Matteo di Bella, ha dato un assaggio delle musiche tartiniane in uno spirito diverso, che ci parla della storia della ricezione, di come la musica di Tartini fosse consumata oltre un secolo fa.
L'iniziativa, nata da un'idea del professore e coordinatore del Centro di documentazione e studi tartiniani “Bruno e Michèle Polli” Giulio D'Angelo, si è conclusa con la degustazione di un cocktail creato appositamente per questo evento. Ideato dagli “alchimisti” della distilleria Spiriti occulti e battezzato “Tartini sbagliato”, è stato ispirato dalle sonorità di Tartini ed offre così un “terzo suono” di gusto.