La giornata si è aperta alle ore 10.00 con la registrazione dei partecipanti, seguita dal saluto di benvenuto alle 10.30. L’evento ha affrontato lo stato della specie oggetto di studio nell’area transfrontaliera tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, con un focus particolare sulle recenti attività di monitoraggio.
Chiara Manfrin ha introdotto i lavori con un intervento sullo stato della specie in Friuli Venezia Giulia, fornendo un quadro aggiornato della situazione regionale. A seguire, Minja Kristic ha illustrato lo stato della specie in Slovenia, mettendo in evidenza somiglianze e differenze con il contesto italiano. Manfrin è poi intervenuta nuovamente per presentare i risultati preliminari della campagna di raccolta dati tramite DNA ambientale in Slovenia, un metodo innovativo per il rilevamento della presenza della specie.
Dopo una breve pausa, i lavori sono ripresi con un intervento di Federica Fonda dell’Università degli Studi di Trieste (UNITS), che ha descritto la campagna di raccolta dati tramite DNA ambientale realizzata in Friuli Venezia Giulia, completando così il quadro comparativo transfrontaliero. Successivamente, Giulio Bolognini ha approfondito gli strumenti e i metodi di cattura utilizzati per il monitoraggio della specie, fornendo dettagli tecnici e operativi fondamentali per le attività sul campo.
La mattinata si è conclusa con un light lunch alle 12.30, offrendo un momento di networking tra i partecipanti.
Nel pomeriggio, dalle 14.00 alle 16.00, si è svolta una passeggiata naturalistica alle risorgive di Flambro, durante la quale i partecipanti hanno avuto l’opportunità di osservare da vicino l’habitat naturale della specie e approfondire sul campo quanto emerso durante la mattinata.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto e aggiornamento scientifico sul monitoraggio della biodiversità in un contesto transfrontaliero, valorizzando il contributo congiunto di esperti italiani e sloveni.