Nel pomeriggio di giovedì 24 ottobre 2024 si è tenuto a Gemona del Friuli (UD), presso la sala consigliare della Comunità di Montagna del Gemonese, un workshop formativo sull’importanza delle tre specie che sono oggetto dei due monitoraggi transfrontalieri previsti nell’ambito del progetto E-NAT2CARE: Rosalia alpina, Strix uralensis e Osmoderma eremita. L’evento ha avuto come target i ricercatori e il pubblico esperto – gestori di aree protette, silvicoltori e dipendenti di società di gestione forestale – con l’obiettivo di promuovere l’aumento delle competenze professionali per favorire la cooperazione a lungo termine.
Dopo i saluti di rito e l’introduzione del progetto E-NAT2CARE da parte del direttore del Parco naturale delle Prealpi Giulie Stefano Santi, la dottoressa Antonella Stravisi dell’Università di Udine ha iniziato il suo intervento con un inquadramento generale sugli insetti saproxilici. Ha illustrato il loro ciclo vitale e ha spiegato come le specie preferiscano diverse tipologie di legno morto. In seguito, ha presentato i risultati raggiunti fino ad ora nell’ambito di E-NAT2CARE e le aspettative per la prossima campagna di monitoraggio che si terrà nell’estate 2025. Come chicca per i presenti, la dottoressa ha portato con sé una delle trappole usate per catturare Rosalia alpina e Osmoderma eremita e due campioni dei feromoni utilizzati per attrarli.
La presentazione successiva, a cura dei dottori Enrico Benussi e Fulvio Genero, ha riguardato Strix uralensis, l’allocco degli Urali. L’intervento è iniziato con un inquadramento della situazione storica della presenza dell’allocco degli Urali in Friuli-Venezia Giulia, passando dalle 23 segnalazioni nel periodo tra il 1850 e il 1993 fino alla prima nidificazione accertata nel 1994 sul Monte Vogu nelle Valli del Natisone. La successiva attività di ricerca, ormai trentennale, è partita dall’area prealpina e con il tempo si è estesa all’area alpina, più precisamente nel Tarvisiano. Queste attività hanno dato risultati significativi, dimostrando che l’allocco degli Urali è una specie ben diffusa e che merita più attenzione. Attenzione che si deve tradurre in azioni di tutela e conservazione, necessarie per salvaguardare una specie così importante. A conclusione dell’evento è stato proiettato il breve documentario sull’allocco degli Urali realizzato da Marco Favalli, visionabile sul canale YouTube del Parco naturale delle Prealpi Giulie.
Tutti i relatori hanno evidenziato l’importanza di una corretta gestione forestale per la salvaguardia di queste – e altre – specie, constatando come attualmente non si stia facendo abbastanza. Da questo consegue l’importanza di eventi di sensibilizzazione e formazione come quello svoltosi nel pomeriggio del 24 ottobre, per cercare di rimediare a questa carenza nel prossimo futuro.