
Durante il rilevamento dei prati in ottobre, nei dintorni di Naklo presso Divaccia, ci ha rallegrato la fioritura della pulsatilla montana (Pulsatilla montana). Molto più probabilmente, sotto il Monte Auremiano (Vremščica), in altre parti del Carso e in alcune zone della Carniola interna, ci imbatteremo nella specie affine, la Pulsatilla grandis, durante le raffiche di bora di inizio aprile: inizialmente, tra l'erba secca, si riescono a malapena a contare uno, due, tre fiori penduli viola scuro e molto pelosi, ma quando l'occhio si abitua, si possono notare gruppetti di questa specie protetta sparsi per i prati, fin dove l'occhio riesce a vedere.

Per evitare che le piante si congelino, sono completamente ricoperte (tranne all'interno del fiore) da una fitta peluria, che mantiene uno strato d'aria più caldo proprio vicino alla superficie. Un po' come il mantelluccio di Srečko Kosovel, solo che qui il mantello non è tessuto di parole:
Vorrei andare in giro
con un mantelluccio
di parole.
Ma nascondervi sotto
un mondo caldo, smagliante.
Cos’`e la ricchezza?
Cos’`e il lusso?
Per me solo questo:
ho un mantelluccio
che a nessun altro
assomiglia.
[trad. di Jolka Milič]

Il genere Pulsatilla ha il suo centro di diffusione nelle steppe dell'Europa orientale e dell'Asia centrale. Come i frutti della Stipa, anche i suoi frutti vengono dispersi dal vento, anche se, a causa di un "becco" piumoso più modesto, probabilmente su distanze un po' più brevi (in paesaggi aperti fino a 15 metri). Prima che il vento li disperda, durante le passeggiate di maggio e giugno attraverso le lande carsiche, possiamo essere sorpresi dai frutti, che ricordano dei batuffoli arruffati.