Sono ben dieci gli investimenti che riguardano nuove infrastrutture verdi che verranno realizzati grazie al progetto POSEIDONE nell’area del Mare Adriatico settentrionale con l’obiettivo principale di promuovere lo sviluppo locale sulla base dei bisogni e delle sfide comuni e attraverso interventi in tre diversi settori: la tutela della natura e della biodiversità, lo sviluppo di infrastrutture verdi e blu nei siti Natura 2000 e nel settore agricolo e la diminuzione della pressione turistica sui parchi e aree naturali.
Tra questi, spiccano interventi di rinaturalizzazione, creazione di nuovi habitat, miglioramento dell'infrastruttura per il turismo ecologico e la conservazione di elementi storico-culturali, tutti fondamentali per proteggere la biodiversità e promuovere un turismo sostenibile.
Ma ecco, in dettaglio, tutti i dieci interventi per i quali si è conclusa la fase preliminare di raccolta delle autorizzazioni necessarie a procedere.
- Torretta d’osservazione nella Foce dell’Isonzo. La Riserva Naturale Regionale della Foce dell'Isonzo è una delle aree costiere di maggiore interesse naturalistico in Italia e, per il suo elevato contenuto naturalistico, dal 1997 è entrata a far parte della Rete Natura 2000 e delle aree Ramsar. Qui sorgerà una nuova struttura, progettata per osservare senza disturbare la fauna del luogo. Questa struttura fa parte di un ampio progetto di ammodernamento dei sentieri e delle torri di osservazione disseminate lungo il sistema costiero, con l'obiettivo di migliorare l'accesso alle aree protette pur preservandone la biodiversità.
- Ripristini ambientali d’acqua dolce nelle zone umide. Sempre nella Riserva Naturale Regionale della Foce dell'Isonzo, circa 10 ettari di terreni precedentemente adibiti all’agricoltura verranno rinaturalizzati con l'obiettivo di creare paludi d'acqua dolce e prati umidi, alimentati dall'acqua piovana di alcuni pozzi artesiani. Questo progetto non solo accresce la superficie degli habitat vitali per diverse specie, ma agisce anche come connettore ecologico essenziale tra differenti aree umide transfrontaliere.
- Sistemazione dell’area di parcheggio nel Ciglione carsico. Nei pressi del villaggio di Sočerga a Saint Kvirik, in un’area importante dal punto di vista ambientale e dell'accesso ecologico alle aree Natura 2000 molto popolare tra gli escursionisti, i ciclisti, gli scalatori, gli osservatori di uccelli, gli amanti della natura e gli abitanti del luogo. Qui si realizzerà un parcheggio ecocompatibile, utilizzabile temporaneamente come prato, che riduce l'impatto del turismo e protegge la biodiversità locale. Dotato di tutte le informazioni necessarie per i visitatori, questo intervento si inserisce in una strategia più ampia di gestione sostenibile del sito.
- Ricostruzione di 'Kažeta' a Strugnano. Le costruzioni in muri a secco tipiche dell'Istria slovena, rappresentano un elemento importante del paesaggio culturale transfrontaliero e costituiscono un patrimonio culturale di grande valore. Forniscono anche un habitat importanti per l'esistenza di molte specie animali e vegetali e contribuiscono dunque a migliorare la biodiversità del paesaggio agricolo. Questo tipo di intervento valorizza dunque il territorio, ma offre anche nuove opportunità turistiche, integrando ambiente e cultura.
- Conservazione habitat nella Riserva Naturale di Val Stagnon. Il ripristino e la tutela degli habitat e degli uccelli nella Riserva Naturale di Val Stagnon è stato uno dei progetti pilota in Slovenia per il ripristino completo delle zone umide dopo il degrado industriale degli anni '80 ed oggi rappresenta uno dei punti chiave dello sviluppo sostenibile di Capodistria e dintorni. A fronte delle minacce climatiche, verranno creati nuove isole di fango, habitat ideale per la nidificazione di uccelli e la conservazione di specie vegetali saline. Questo intervento rafforza la gestione delle zone umide e serve come modello di buone pratiche sia a livello locale che internazionale.
- Miglioramento delle aree di sosta e osservazione dell’oasi naturalistica della Brussa, nel Comune di Caorle (VE). Questo intervento si focalizza sulla messa in sicurezza delle strutture esistenti, con la sistemazione delle coperture e dei percorsi di accesso. Ciò permette una migliore fruizione di un'area che serve da habitat e rifugio per oltre 150 specie di uccelli, migliorando al contempo il percorso cicloturistico attraverso l'ecosistema unico di pinete e dune.
- Costruzione di una torretta di osservazione a Bibione. Realizzata con materiali ecocompatibili e situata in posizione straordinaria per la vista su Valle Vecchia e i contesti lagunari di Bibione, questa struttura sarà dotata di strumenti per l'osservazione e pannelli informativi, promuovendo la consapevolezza ambientale e la fruizione turistica responsabile. Il sito, di particolare interesse naturalistico, è l’unico sito veneto dove è presente la Testudo hermanni, ed è importante per lo svernamento e la migrazione dell’avifauna.
- Recinzione per la protezione dell’avifauna nel Bosco delle Lame. L'investimento, nel Comune di Concordia Sagittaria, prevede la creazione di un'area protetta all'interno del bosco per osservare gli uccelli senza disturbarli. Ne trarranno vantaggio sia l’avifauna del sito che i molti fotografi, appassionati di natura e attività all'aperto che la visitano, contribuendo alla conservazione di una delle principali zone di ripopolamento avifaunistico del Veneto.
- Riqualificazione dell’area verde a Portogruaro. Questo progetto di rinnovo dell’area verde adiacente alla sede della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale mira a migliorare le condizioni ambientali locali. Le nuove piantumazioni e infrastrutture verdi saranno strumentali nell'assorbire CO2 e ridurre l'inquinamento acustico di quest’area molto trafficata, offrendo significativi benefici alla comunità locale in termini di qualità della vita e sostenibilità ambientale.
- Delimitazione dell'area marina del Parco naturale Punta Grossa con l'installazione di boe. Nel contesto del Parco Naturale di Punta Grossa, istituito nel 2018 per salvaguardare l'ecosistema marino del Golfo di Trieste, il Comune di Ancarano ha programmato l'installazione di 12 boe per segnare i confini della zona marina protetta e prevenire usi impropri e ancoraggi non autorizzati, in linea con le normative sulle aree protette e la conservazione della natura. L'intervento mira a stabilire una sorveglianza efficace sull'area, contribuendo significativamente alla conservazione della biodiversità marina e alla riduzione degli impatti negativi del turismo nautico.
Questi interventi non solo migliorano la biodiversità e la fruibilità delle risorse naturali, ma rafforzano anche la cooperazione transfrontaliera per la gestione sostenibile degli ecosistemi, sottolineando l'impegno congiunto di Italia e Slovenia nel promuovere lo sviluppo eco-compatibile e la conservazione ambientale.