Come ultimo incontro di un ciclo di quattro focus group svolti nell’ambito di una ricerca sui servizi ecosistemici culturali delle principali specie ed ecosistemi marini dell’Alto Adriatico, il 21 maggio 2025 si è tenuto un incontro con gli operatori turistici della zona, presso il Palazzo Manzioli di Isola. L’obiettivo dell’evento era raccogliere percezioni sulle specie chiave e sul mare, in termini di benessere, autonomia e giustizia.
I partecipanti hanno sottolineato che il mare consente un’elevata qualità della vita. Oltre al suo ruolo centrale nel turismo, è stata evidenziata anche l'importanza del mare per le attività ricreative, il benessere personale e la conservazione dell'identità locale, in particolare per quanto riguarda la pesca e la tradizione peschereccia. La discussione ha messo in luce anche le sfide che affrontano gli operatori. Sebbene sostengano le misure di tutela ambientale, hanno segnalato incertezze su alcune soluzioni gestionali, come la regolamentazione delle spiagge, l'installazione di barriere artificiali o la delimitazione di aree per la pesca subacquea. È stata evidenziata la necessità di un maggiore coinvolgimento nei processi partecipativi di gestione marina e la richiesta di analizzare la capacità portante dell’ambiente marino, per poter definire limiti basati su fondamenti scientifici.
Hanno inoltre proposto di migliorare l’informazione per i visitatori, ad esempio attraverso pannelli informativi e opuscoli, e sottolineato l’importanza della sensibilizzazione di altri utenti del mare. Tra le proposte concrete è emersa anche quella di istituire collegamenti marittimi regolari tra le città costiere, anche durante il periodo invernale. Sono state espresse preoccupazioni per i potenziali rischi legati alle attività del Porto di Capodistria, sottolineando l'importanza della preparazione ad eventi straordinari e della cooperazione tra i diversi settori.
Il focus group ha fornito numerose informazioni utili per la futura pianificazione della gestione dello spazio marittimo. I dati raccolti saranno integrati in una cosiddetta "matrice etica" – uno strumento che aiuterà a bilanciare diversi interessi e valori nella gestione sostenibile degli ecosistemi marini dell’Alto Adriatico.