Sabato 22 novembre alle 10.30, presso la Sala Sbisà del Magazzino 26 (Porto Vecchio, Trieste), sarà inaugurata la mostra Il micromondo del Carso: forme e colori nascosti nelle rocce, esposizione fotografica sulla ricchezza del micromondo fossile del Carso italiano e sloveno.L’inaugurazione è su invito; la mostra sarà successivamente aperta al pubblico con ingresso libero.
La mostra, realizzata dal Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova e dal Servizio Geologico-Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) e il Comune di Trieste, propone un suggestivo viaggio tra scienza e arte, dove la geologia del territorio diventa meraviglia per gli occhi.
L’invisibile bellezza del mondo fossile custodito nelle rocce del Carso si svela attraverso una raccolta di insolite fotografie. Osservati al microscopio, i microfossili si trasformano in composizioni di forme, trame e colori, dove scienza e arte si incontrano nel racconto del patrimonio naturale e geologico di questo territorio unico.
Il percorso espositivo è arricchito da una sezione dedicata alla candidatura della Pietra di Aurisina ad Heritage Stone, un riconoscimento conferito dalla International Union of Geological Sciences (IUGS) alle pietre che, per il loro uso in architetture e monumenti di particolare valore storico e culturale, sono considerate patrimonio dell’umanità.
"Questa mostra trasforma la ricerca accademica in uno strumento di divulgazione accessibile e coinvolgente, dimostrando come la geologia possa dialogare con cultura, arte e territorio”, afferma il Prof. Nicola Surian, Direttore del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova.Il Dott.
Massimo Zanetti, Direttore del Servizio geologico della RAFVG, aggiunge: "La mostra crea un ponte tra la comunità locale e la ricerca geologica, offrendo una nuova prospettiva sull'antico mare tropicale del Carso e le sue componenti microscopiche.”
L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 22 novembre 2025 all’11 gennaio 2026, da giovedì a domenica (10.00 – 17.30) con ingresso libero.
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