Una parte importante del processo di adesione del geoparco alla Rete Globale dei Geoparchi UNESCO è la partecipazione dei cosiddetti geoparchi aspiranti—di cui il Kras–Carso fa parte—alle conferenze, ai workshop e ad altri incontri della rete. In questi eventi, i geoparchi aspiranti si presentano, condividono esperienze, esplorano somiglianze e differenze e apprendono dalle esperienze degli altri.
La Conferenza Globale dei Geoparchi si svolge ogni due anni, alternandosi con le conferenze biennali della Rete Europea dei Geoparchi. Quest’anno la conferenza si è tenuta in Cile, nella città di Temuco, all’interno del Geoparco Globale UNESCO Kütralkura. Tra le centinaia di partecipanti provenienti da oltre 50 paesi, erano presenti anche il Dr. Matevž Novak del Servizio Geologico della Slovenia e Martina Stupar dell’Istituto per la Conservazione della Natura della Repubblica di Slovenia, che hanno presentato le attività del progetto KRAS–CARSO II.
La conferenza era suddivisa in diverse sessioni tematiche (11GGNCONF_PROGRAMME_2025.pdf), con lezioni, workshop e tavole rotonde secondo l’argomento trattato. Sono stati presentati tre contributi sul Geoparco Kras–Carso: due presentazioni orali e un poster.
Durante la conferenza si è svolto anche il “GeoFair”, in cui i geoparchi di tutto il mondo hanno mostrato le proprie regioni, i prodotti e l’artigianato locale. La conferenza è stata anche un’occasione per incontri dei comitati e dell’assemblea della rete GGN. Quest’anno i membri hanno eletto un nuovo presidente per i prossimi quattro anni: il Professor Artur A. Sá dal Portogallo.
Un giorno della conferenza è stato dedicato alle escursioni sul campo, durante le quali i partecipanti hanno esplorato il patrimonio geologico del Geoparco Globale Kütralkura, appreso il suo sistema di gestione e incontrato le comunità locali. Kütralkura è attualmente l’unico geoparco in Cile. La sua geologia—così come quella del Cile in generale—riflette oltre 200 milioni di anni di processi tettonici e vulcanici. La subduzione della placca di Nazca sotto la placca sudamericana è il più grande processo geologico del Sud America, responsabile dell’innalzamento costante delle possenti Ande. Lungo il confine orientale con l’Argentina si trovano decine di vulcani ancora attivi—quattro dei quali si trovano all’interno del geoparco. Il più grande, il vulcano Llaima (3.179 m), è anche uno dei più attivi del Cile.
La regione andina è ricca di copertura nevosa, con conseguente presenza di numerosi laghi glaciali e un esteso reticolo fluviale. Gli abitanti, tra cui i popoli indigeni Mapuche–Pewenche, preservano l’eredità dei loro antenati. Hanno mostrato i loro costumi, danze, rituali, cibi e bevande tradizionali e il loro stile di vita, che, nonostante i secoli di influenza spagnola, si è conservato. Oggi il loro patrimonio è sempre più riconosciuto e tutelato, anche grazie a un crescente supporto statale.
Prima della conferenza è stata organizzata una escursione geologica nel Deserto di Atacama, situato a 2.400 metri di altitudine. È il luogo più secco del mondo, delimitato a est dalle Ande e a ovest dall’Oceano Pacifico. Per la sua estrema (iper)aridità, i cieli limpidi, l’intensa radiazione solare e la vita microbica in ambienti estremi, quest’area è spesso paragonata alla superficie di Marte. La regione è nota anche per le sue eccezionali ricchezze minerarie: contiene i più grandi giacimenti di rame al mondo, il Cile è tra i principali produttori di molibdeno e nelle falde saline sotterranee ci sono alte concentrazioni di litio.
Anche la biodiversità dell’Atacama è notevole. Nelle lagune salate e alle pendici vulcaniche vivono tutte e quattro le specie di fenicotteri, e si possono osservare lama, guanaco, vigogne, alpaca e persino asini selvatici. Il patrimonio geologico è straordinario, con fenomeni strettamente legati ai sedimenti dell’antico fondo oceanico. Tra le caratteristiche più rilevanti ci sono i dike con spesse stratificazioni di sale, aree di formazione di stromatoliti unici—i cosiddetti “sassi viventi” nelle lagune salate—e i vulcani che delineano il bordo orientale lungo 1.500 km del deserto.
Sotto i vulcani—alcuni ancora attivi, come Licancabur, El Tatio, Lascar e Aguas Calientes—si estendono campi colorati di cenere e lava vulcanica, zone di geyser, laghi glaciali, zone umide e vaste pianure vulcaniche punteggiate da rare formazioni di erba e cactus. L’altopiano dell’Atacama (Altiplano) confina con Bolivia e Argentina. Specie vegetali e animali rare ed endemiche—soprattutto diverse varietà di cactus—e le straordinarie caratteristiche geologiche della zona sono motivo di numerose aree protette. La gestione di queste aree è in gran parte affidata alle comunità locali Atacameñas, che preservano sia la natura sia il loro patrimonio culturale.
Presentazioni e Poster
Martina Stupar & Jana Preradovič; Integrating nature conservation into sustainable tourism in the classical Karst: outcomes from the KRAS-CARSO II cross-border project.
Matevž Novak: Handbook for the interpretation of geological heritage in the Kras-Carso cross-border geopark.
Ana Hrast, Alenka Poklar, Jerneja Modic & Martina Stupar: Summer on demand mobility in the cross border Kras-Carso geopark.
Testo e foto di Martina Stupar e Dr. Matevž Novak.