Venerdì 21 novembre 2025 il team del progetto SeaInsights ha organizzato con successo due incontri introduttivi online con i principali stakeholder della Slovenia e del Friuli Venezia Giulia (FVG). Questi incontri rappresentano il primo passo verso la co-creazione di linee guida transfrontaliere per il monitoraggio dei mammiferi marini e della biodiversità marina tramite DNA ambientale (eDNA) nell’Alto Adriatico.
L’evento si è svolto nell’ambito del pacchetto di lavoro Scienza e coinvolgimento degli stakeholder per la conservazione e la gestione dell’Alto Adriatico, che ha riunito esperti, ricercatori e rappresentanti di istituzioni e organizzazioni attive nei campi della ricerca marina, della conservazione e della gestione ambientale. L’incontro ha così posto basi importanti per un monitoraggio transfrontaliero efficace, fondato su evidenze scientifiche e coordinato degli ecosistemi marini dell’Alto Adriatico.
Durante l’incontro rivolto al pubblico sloveno, Urška Marinko (Università di Lubiana), coordinatrice del progetto, ha aperto l’evento presentando il progetto SeaInsights e uno dei suoi obiettivi centrali: lo sviluppo di linee guida transfrontaliere per il monitoraggio della biodiversità marina in collaborazione con gli stakeholder. Ha sottolineato che l’integrazione di diverse conoscenze ed esperienze è essenziale per la validità a lungo termine delle linee guida, evidenziando al tempo stesso la vulnerabilità dell’ecosistema dell’Alto Adriatico, sempre più esposto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento e all’intensa pressione antropica.
Krista Lokar (Morigenos) ha presentato le attività e gli approcci attuali al monitoraggio dei mammiferi marini nell’Alto Adriatico. Ha illustrato l’importanza del monitoraggio a lungo termine e messo in evidenza le sfide che possono essere affrontate in modo più efficace attraverso una cooperazione transfrontaliera più stretta tra istituzioni di ricerca e gestione.
Gregor Simčič (DivjaLabs d.o.o.) ha presentato l’uso del DNA ambientale (eDNA) come approccio moderno al monitoraggio della biodiversità marina. Ha spiegato che l’eDNA consente una comprensione più precisa e completa dello stato degli ecosistemi e rappresenta un importante complemento ai metodi di monitoraggio tradizionali.
Katja Antolovič (Shoreline) si è concentrata sul ruolo degli stakeholder nel progetto e sull’importanza dei processi partecipativi nello sviluppo delle linee guida. Ha illustrato le forme di collaborazione previste, sottolineando come l’inclusione di diverse prospettive aumenti l’utilità e l’accettazione dei risultati del progetto.
Sulla base di entrambi gli incontri introduttivi, nei prossimi mesi il team del progetto, insieme agli stakeholder, inizierà a redigere le linee guida transfrontaliere per il monitoraggio dei mammiferi marini e dell’eDNA. Queste linee guida si baseranno su prove scientifiche, dati raccolti sul campo e sulle esigenze specifiche della regione.
Nel 2026 il progetto SeaInsights proseguirà con attività di ricerca, l’analisi dei dati raccolti e un rafforzato coinvolgimento del pubblico nel monitoraggio della biodiversità marina nell’Alto Adriatico.