“UN’ALTRA SPECIE DI MARE”: è questo il titolo del workshop di formazione dedicato ai docenti di scuola primaria e secondaria organizzato dal WWF AMP Miramare a inizio settembre.
Due gli appuntamenti in aula dedicati ad approfondire le conoscenze sugli ecosistemi marini, sulle tecniche di monitoraggio non invasive e sugli effetti del cambiamento climatico su habitat e specie nel Golfo di Trieste, grazie anche al contributo dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) e dell’Associazione Scienza Under 18 Isontina.
Tre i gruppi di docenti che hanno partecipato allo snorkeling guidato dallo staff WWF all’interno della zona a protezione integrale dell’area marina, per conoscere dal vivo la grande biodiversità di specie e habitat del nostro mare e osservare da vicino alcune delle specie che hanno mostrato maggiore sensibilità al riscaldamento del mare, come la madrepora (l’unico corallo presente nel Golfo di Trieste) e alcune spugne, studiate dai ricercatori del WWF all’interno del Progetto Interreg Ita-Slo POSEIDONE.
Una ventina i docenti che hanno partecipato al workshop “MARICOLTURA E RICERCA SCIENTIFICA NELLA MaB”, un appuntamento dedicato completamente al mare, alle sue risorse naturali e alle attività umane, dalla maricoltura alla piccola pesca, fino alle moderne tecniche di monitoraggio e ricerca scientifica che concorrono alla valutazione dello stato di salute del mare e dei suoi abitanti, tra cambiamenti climatici, ingresso di specie aliene, degrado degli habitat marini e progetti di conservazione e restauro ambientale.
Assieme allo staff del WWF AMP Miramare e ai ricercatori della Cooperativa Shoreline, i partecipanti si sono imbarcati per una navigazione da Grignano al porticciolo di Santa Croce, attraversando gli impianti di mitilicoltura lungo la costiera triestina, per parlare di progetti speciali come la conservazione a livello europeo della Pinna nobilis, le azioni di restoration di alghe e piante marine e i monitoraggi avifaunistici e i visual census presso gli impianti di molluschicoltura, vero hot spot di biodiversità, oggetto degli studi e delle attività triennali rivolte al pubblico e alle scuole all’interno del Progetto POSEIDONE.
Quasi un centinaio i docenti così coinvolti, provenienti da vari istituti pubblici e centri di formazione del territorio regionale, che ora inizieranno questo anno scolastico con nuove conoscenze da trasmettere ai propri studenti, aumentando così l’attenzione e la sensibilità degli stessi su tematiche di grande rilevanza a livello locale e globale.
Per maggiori informazioni:
https://www.ita-slo.eu/it/poseidone
https://www.ampmiramare.it/progetto-poseidone


