È passato un anno dall’avvio dell’attuazione del progetto e, dopo mesi di intenso lavoro da parte dei partner tecnici e scientifici, il team di Karst Firewall 5.0 è lieto di condividere alcune importanti novità!
Siamo felici di annunciare che le attività di ricerca sono state portate avanti secondo il piano e che i deliverable tecnici previsti per questo periodo sono stati completati.
Studio del territorio, cambiamenti climatici e rischio di incendi boschivi
Ad aprile sono stati preparati e firmati i primi due documenti tecnici dall’Università IUAV di Venezia (capofila) e da ZRC SAZU (partner di ricerca sloveno). Si tratta di:
D.1.1.1 – Valutazione dei cambiamenti climatici
D.1.1.2 – Valutazione del pericolo e della vulnerabilità agli incendi boschivi dovuti ai cambiamenti climatici
Il primo rapporto fornisce una panoramica completa dei cambiamenti climatici nell’area carsica, basata sui dati delle agenzie meteorologiche nazionali e su banche dati climatiche aperte. Le analisi confermano la tendenza: temperature più elevate, periodi estivi di siccità più lunghi e maggiori precipitazioni invernali incideranno direttamente sull’umidità del suolo, sulla stabilità delle foreste e, di conseguenza, sulla vulnerabilità agli incendi.

“I risultati indicano che le foreste del Carso affronteranno un crescente stress da calore e siccità durante l’estate, aumentando la vulnerabilità agli incendi a causa della bassa umidità del suolo, delle alte temperature e dell’accumulo di necromassa legnosa. È quindi sempre più importante una gestione forestale transfrontaliera coordinata, dalle prime fasi di valutazione del rischio di incendio fino alle operazioni di spegnimento.” (p. 20)

Il secondo rapporto analizza più nel dettaglio l’impatto dei cambiamenti climatici sulla distribuzione spaziale dei rischi di incendio. I risultati sono preoccupanti: gran parte dell’area carsica mostra una vulnerabilità alta o molto alta. Il modello evidenzia la vicinanza a strade e ferrovie, nonché l’attività umana, come fattori chiave del pericolo di incendio.
“Il modello ha individuato la distanza dalle strade come il predittore più influente, seguito dall’uso del suolo e dalla distanza dalle ferrovie, evidenziando il ruolo significativo dei fattori antropici nel pericolo di incendio. (...) L’analisi spaziale ha rivelato che le aree ad alto pericolo si concentrano lungo la costa e vicino ai maggiori insediamenti con infrastrutture dense. Una parte significativa degli incendi (67,4%) si è innescata entro 50 metri dalle strade, mentre il 14,1% vicino alle ferrovie e il 16,2% vicino agli insediamenti. Gli incendi sono stati più frequenti nei prati e nelle aree incolte (39,8%) e nelle foreste decidue (36,9%), sottolineando l’importanza della disponibilità di combustibile.” (p. 41)
Comprendere la probabilità di pericolo attuale e futura sul territorio carsico è essenziale per i prossimi passi del progetto, come la definizione di meccanismi di governance per ridurre il rischio e la collaborazione transfrontaliera per una gestione efficace e adattiva degli incendi boschivi.
Applicare la ricerca alla gestione pratica
A maggio sono seguiti altri due rapporti, incentrati sullo sviluppo di modelli predittivi e sulla loro applicazione pratica:
D.1.2.1 – Modelli di algoritmi predittivi
D.1.2.2 – Allocazione ottimizzata delle risorse
I rapporti sono il frutto della collaborazione tra Infordata Sistemi Srl (azienda specializzata in sistemi di dati) e ZRC SAZU. Sulla base di dati storici sugli incendi e di variabili meteorologiche, sono stati sviluppati metodi predittivi avanzati basati sul machine learning.
Il deliverable D.1.2.1 Modelli di algoritmi predittivi utilizza registri storici di incendi boschivi e variabili meteorologiche per creare un dataset adatto al machine learning. È stata effettuata un’analisi e sono stati selezionati gli algoritmi con le migliori prestazioni predittive.

“È importante sottolineare che l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in questo contesto aderisce rigorosamente agli standard etici e si allinea ai principi dell’AI Act dell’UE, tra cui trasparenza, supervisione umana e responsabilità. Sebbene i risultati dei modelli offrano previsioni accurate, non intendono sostituire l’esperienza umana. Al contrario, le previsioni fungono da strumenti di supporto decisionale, da interpretare e convalidare da professionisti qualificati come forestali, agenti di protezione civile e autorità locali.” (p. 5)
Dopo il completamento del D.1.2.1, il partenariato finalizzerà il successivo rapporto Allocazione ottimizzata delle risorse: Linee guida e raccomandazioni politiche per l’uso dei modelli predittivi (deliverable D.1.2.2). Questo documento si basa sui risultati degli altri rapporti e fornisce un quadro unificato per i dipartimenti forestali e i servizi di emergenza. Include consigli pratici su come allocare al meglio le risorse attraverso la previsione dinamica del rischio (rispetto ai metodi tradizionali), sugli strumenti più efficienti di rilevamento e lotta agli incendi nell’area carsica transfrontaliera, sui protocolli di collaborazione, sui flussi decisionali integrati con l’IA, e formula raccomandazioni politiche generali.
Concepito come una guida strategica per modernizzare la gestione degli incendi boschivi, questo deliverable sarà un supporto per decisori e portatori di interesse al fine di rendere il paesaggio carsico più resiliente rispetto alla crescente vulnerabilità e ai cambiamenti climatici.

“L’evoluzione (tecnologica) riflette un passaggio da approcci generici basati sulle condizioni meteorologiche a sistemi sempre più sofisticati e guidati dai dati, che integrano fonti e metodologie multiple. L’attuale sistema Karst Firewall 5.0 rappresenta lo stato dell’arte di questa evoluzione, combinando i punti di forza degli approcci precedenti e affrontandone i limiti attraverso l’integrazione e la collaborazione transfrontaliera.” (p. 17)
I rapporti completati costituiscono la base per la prossima fase del progetto, che comprende il collaudo degli strumenti, la validazione sul campo e lo sviluppo di politiche e protocolli finali di risposta. Tutto ciò contribuirà ad aumentare la resilienza del paesaggio carsico, sempre più minacciato dai cambiamenti climatici.