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PUBBLICATA LA FIELD ANALYSIS SU IMPRESE E PROFESSIONISTI DELL’EDILIZIA: LA RICERCA SUL CAMPO CHE ANA

222 questionari, 33 interviste: una fotografia chiara dell’utilizzo nei nostri territori di innovazioni e strumenti di economia circolare e dei reali ostacoli che impediscono una loro adozione diffusa 

 

La Field Analysis del progetto Circular.Buildings chiude il primo anno di ricerche restituendo, con dati quantitativi e qualitativi, il reale livello di maturità di imprese e professionisti edili tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia su innovazioni digitali, buone pratiche di economia circolare ed esigenze di sviluppo. Ancora più rilevante, l’analisi permette di capire a fondo gli ostacoli che impediscono l’adozione diffusa di tali innovazioni e buone pratiche: quali sono le barriere reali che, di fatto, impediscono l’innovazione e sviluppo virtuoso del settore edile transfrontaliero?

I NUMERI CHIAVE (E COSA CI DICONO)

222 questionari (107 su lato italiano, 115 su lato sloveno) somministrati a 123 imprese e 99 professionisti e 33 ingegneri/architetti ed aziende del comparto intervistate: è questo il campione alla base dell’approfondita ricerca condotta nell’ultimo anno dai partner del progetto Circular.Buildings. Un’analisi approfondita che è andata ad indagare:

  • Il livello di conoscenza di buone pratiche di economia circolare (le stesse analizzate nella ricerca condotta dall’Università di Udine)

  • L’adozione di strumenti digitali e innovativi, tra cui anche tool basati sull’intelligenza artificiale

  • La percezione della rilevanza dei temi dell’efficienza energetica e della circolarità per gli attori del comparto edile

  • La rilevanza attribuita al network, sia tra attori italiani-sloveni che tra i due lati del confine

  • L’efficacia di sistemi di supporto al settore

  • Le esigenze prioritarie di sviluppo.

Ne emerge un quadro estremamente complesso, in cui colpiscono alcuni dati. In particolare il fatto che se da una parte gli operatori dichiarano grande attenzione a far durare gli impianti il più a lungo possibile, ridurre i consumi in cantiere, gestire e smaltire i rifiuti in modo da massimizzare il riciclo, dall’altro il livello di adozione di buone pratiche è scarso, e ancor più bassa la conoscenza di strumenti digitali e innovativi che consentirebbero di massimizzare questi processi. Colpisce su tutti il fatto che il BIM sia ancora di fatto sconosciuto presso molte imprese e persino in alcuni casi presso dei professionisti. Rilevante anche notare che in fondo alla lista, in tutti i segmenti, restano le certificazioni di sostenibilità dell’edificio e la certificazione dei componenti per il riuso, cui non viene quasi mai attribuita rilevanza dagli operatori del comparto.

 

I 5 PRINCIPALI OSTACOLI ALLA CIRCOLARITÀ IN EDILIZIA

L’analisi ha permesso di identificare alcuni dei principali ostacoli all’adozione di pratiche sostenibili, tra cui:

  1. L’idea diffusa che i clienti/mercato non chiedono o preferiscono soluzioni tradizionali. Ma a tal proposito ecco una curiosità che fa riflettere: molti operatori dicono che “il cliente non chiede”, ma la maggior parte sostiene di non incontrare resistenze quando propone soluzioni più durature o efficienti. Ne deriva un messaggio chiaro: serve comunicare meglio il valore al cliente finale

  2. Una Normativa non chiara o complessa

  3. Costi elevati / risparmi insufficienti con riferimento alle tecnologie più innovative

  4. L’eccesso di burocrazia

  5. La mancanza di competenze / formazione a pari merito con la mancanza di filiera/infrastrutture

GLI 8 PASSI CONCRETI DI SVILUPPO SUGGERITI DAGLI OPERATORI DI SETTORE

La ricerca ha consentito anche di raccogliere interessanti suggerimenti direttamente dagli operatori di settore. Questi ultimi citano le seguenti come soluzioni più efficienti per una reale promozione dell’economia circolare in edilizia:

  1. Formazione capillare, gratuita o agevolata, per imprese, professionisti e committenti 

  2. Incentivi economici stabili e chiari per chi adotta soluzioni circolari e strumenti digitali.

  3. Snellimento burocratico 

  4. Norme vincolanti con obblighi/sanzioni e target di qualità del riciclo (non solo quantità).

  5. Riduzione/compensazione dei costi di materiali riciclati e tecnologie innovative.

  6. Casi studio dimostrativi e cantieri pilota che facciano vedere vantaggi economici e ambientali reali

  7. Cluster e reti transfrontaliere con il mondo della ricerca (marketplace materiali, banche componenti, depositi per il riuso).

  8. Portale web transfrontaliero con matching, marketplace, repository tecnico, catalogo formativo, sportello normativo e banca bandi/incentivi

INFO

 La ricerca è liberamente consultabile dal link qui sotto. 

Se vuoi ricevere un’email con la ricerca allegata, contatta ora il nostro staff, scrivi a: circular.buildings@ecipa.eu 

Circular.Buildings
ricerca edilizia circolare
pubblicato il 30. 7. 2025

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