Il 10 ottobre 2024, nella città costiera di Pirano, in Slovenia, si terrà la Conferenza Internazionale sui Sistemi Idrici Antichi nella Regione Mediterranea ("Ancient Hydrologic Systems and Water Management in the Mediterranean Region Conference"). 
L’evento si svolge presso l'Università Euro-Mediterranea (EMUNI), riunisce esperti internazionali per approfondire la comprensione delle antiche pratiche di gestione delle risorse idriche nel bacino del Mediterraneo. Archeologi, storici, ingegneri e studiosi si incontreranno per condividere scoperte e conoscenze che spaziano dalla tecnologia idraulica alle implicazioni socio-politiche e ambientali delle risorse idriche nelle civiltà antiche. 
Un tema centrale della conferenza sarà il ruolo delle risorse idriche nelle antiche società mediterranee, non solo come risorsa naturale ma anche come elemento chiave per il loro sviluppo economico e culturale. 
Tra i contributi scientifici dell'evento, sarà presente anche Federico Da Col, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS. Da Col interverrà con una presentazione dal titolo "Il ruolo della geofisica nell'identificazione, caratterizzazione e protezione delle acque sotterranee", che si concentrerà sull’applicazione della geofisica nello studio delle risorse idriche sotterranee. 
La geofisica, e in particolare l’idrogeofisica, è una disciplina che utilizza tecniche non invasive per esplorare il sottosuolo, permettendo di mappare la distribuzione dell’acqua sotterranea, la saturazione, la porosità e persino la salinità del suolo. Durante il suo intervento, Da Col illustrerà come queste metodologie possono essere impiegate per monitorare e proteggere le risorse idriche, rispondendo alle esigenze moderne di conservazione dell’acqua. Un'applicazione concreta di questa metodologia verrà realizzata nel contesto del progetto INTERREG Italia-Slovenia WABIN, che mira a definire il bilancio idrico del bacino dell’Isonzo. 
Questo progetto rappresenta un’importante opportunità per applicare le tecniche geofisiche in un contesto reale, fornendo informazioni vitali per la gestione sostenibile delle risorse idriche nel bacino idrografico transfrontaliero tra Italia e Slovenia. L’utilizzo dell’idrogeofisica nel progetto WABIN permetterà di studiare le dinamiche dell'acqua sotterranea su larga scala, fornendo dati essenziali per la gestione e la protezione delle risorse idriche, e contribuendo al miglioramento delle strategie di conservazione a livello transfrontaliero.

 

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