TRECap
Obiettivo specifico: SC 4 - Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi e la resilienza, tenendo conto degli approcci ecosistemici
Tipologia: Progetto di capitalizzazione
Ist. Naz. di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS nell’ambito del Programma Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020 ha coordinato il progetto TRETAMARA che aveva come partner il NIB (la Stazione di biologia marina di Pirano), il CNR (ISMAR di Venezia e IGG di Padova) e Shoreline e si proponeva di valorizzare il patrimonio biogenico e geogenico dell’Alto Adriatico. Nell’analisi della attuale gestione delle aree protette, svolta in TRETAMARA sono state evidenziate alcune carenze riassumibili in un’assenza di coordinamento e di strategie; questo si traduce in una scarsa efficienza gestionale, migliorabile attraverso l’adozione di obiettivi, strategie e strumenti di gestione condivisi a livello di Alto Adriatico. La sfida del progetto TRECap è quella di avviare questo processo attraverso la condivisione di alcune azioni perché servano da esempio. Si è focalizzata l’attenzione su una minaccia, i cambiamenti climatici, che minano fortemente i nostri ambienti marini e su una specie, Pinna nobilis, a rischio estinzione ma ancora presente in Alto Adriatico, per iniziare a costruire strategie condivise di gestione. Tutte le azioni sono accompagnate da altre attività di comunicazione e formazione che promuoveranno questa visione transfrontaliera e ne consentiranno la trasferibilità e durabilità.
L’obiettivo è migliorare la gestione di tutti i siti protetti del Nord Adriatico fornendo esempi replicabili di buone pratiche come la rete di monitoraggio dei cambiamenti climatici e una strategia transfrontaliera per la gestione di P. nobilis in Alto Adriatico.
Il principale aspetto innovativo è determinato dall’approccio congiunto che sarà in grado di offrire risultati a scala di Nord Adriatico.
I risultati di progetto saranno le buone pratiche per contrastare i cambiamenti climatici e salvaguardare Pinna nobilis, da replicare nelle aree protette, i moduli informativi e formativi per target generici, ma anche per avviare filiera della Blue economy (turismo slow e blue).